Musica e natura si sono incontrati in un connubio perfetto sul Col Margherita, in Val di Fassa, alle prime luci del giorno, nel Festival dal titolo “I suoni delle Dolomiti”. Un concerto all’alba, tenuto da Mario Burnello con il Polish Cello Quartet. Le prime note del Concerto op104 per violoncello ed orchestra, riscritto per quattro violoncelli e violoncello, hanno ripreso le note di Antonìn Dvorak. Le melodie richiamavano all’esilio del compositore, negli Stati Uniti, con un rimando alla tradizione Ceca, alla citazione al Lied tanto caro all’amata cugina e al mesto finale, scritto sulla suggestione della notizia della morte della cugina stessa. Suonato, inoltre, anche il Bolero, nella trascrizione sempre per 4 violoncelli, eseguito dal Polish Cello Quartet. Infine, le note di Terre Aria di Sollima per Brunello e il Polish Cello Quartet hanno chiuso l’intenso concerto, a chiudere il programma, con un lunghissimo applauso del pubblico. Ma l'atmosfera speciale e intensa creatasi ha spinto il quartetto a proporre un bis fuori programma con musiche della tradizione. Un’esperienza sensoriale unica, nelle prime luci del giorno, che ha regalato un istante senza tempo. Il prossimo appuntamento con “I suoni delle Dolomiti” sarà mercoledì 6 settembre, alle ore 12:00, a Malga Canvere sopra Bellamonte ospiteranno uno spettacolo-concerto dal titolo “Polimero, un burattino di Plastica", scritto da Giobbe Covatta e inerpretato da Gene Gnocchi.