La storia di una donna che abbandona la sua patria, tradisce la sua famiglia e rinuncia alla propria identità per seguire l’uomo che ama, salvo poi essere tradita, abbandonata e privata di tutto. La vicenda di Medea, una delle figure più importanti della letteratura ellenica, è senz’altro contemporanea: una donna che rivendica la propria autodeterminazione e che rifiuta la sottomissione agli uomini della sua vita, nonostante i loro tentativi di dominarla. Per ricordare la forza di Medea, gli studenti del Liceo Prati, diretti da Jacopo Laurino ed Elena Galvani, portano in scena lo spettacolo “MEDEA. Donna, straniera, diversa” martedì 25 novembre e giovedì 4 dicembre. Lo spettacolo, patrocinato dai comuni di Trento e Cavalese, dalla Fondazione Caritro e dalla Regione Trentino-Alto Adige, ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza contro le donne e di ricordare le vittime di femminicidio, in aumento in tutta Italia e anche nella provincia trentina. L’intento della prof.ssa Alessandrucci e del prof. Brocchieri, ideatori del progetto, è raccontare le diverse forme di violenza, talvolta sottili, altre volte manifeste, che possono essere esercitate contro una donna. Nel mito, Medea risponde all’abbandono e all’abuso con una reazione estrema e cruenta, fuggendo poi sul carro del Sole. L’appuntamento è per martedì 25 novembre al teatro del Collegio Arcivescovile di Trento e per giovedì 4 dicembre al Palafiemme di Cavalese, entrambi alle ore 20:30. Grazie alla collaborazione con l’associazione ASSFRON – Scuole senza frontiere, durante le serate verranno raccolte offerte da destinare alla costruzione di scuole nella regione del Karamoja, una delle più povere dell’Africa