Il progetto di apertura del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) previsto in zona Piedicastello a Trento, ha un altro detrattore: l’Ordine degli Assistenti Sociali del Trentino Alto-Adige. "Un progetto" – dice Rocco Guglielmi, vicepresidente dell' Ordine – "che solleva importanti interrogativi rispetto ai valori fondanti della professione di assistente sociale che includono la centralità e la dignità della persona, il rispetto dell'uguaglianza e della diversità, la solidarietà e la promozione della giustizia sociale ed equità". L’Ordine degli assistenti sociali si dice preoccupato queste strutture determinano una disgregazione sociale, inoltre quale luogo di detenzione incide pesantemente sulla salute mentale di chi vi è rinchiuso. L’auspicio dell’Ordine degli assistenti sociali del Trentino Alto Adige è di poter partecipare a un tavolo di confronto. "L’obiettivo è fermare la realizzazione del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Trento".