E’ ancora giallo sulla morte di Maria Antonietta Panico, la donna di origini pugliesi di 42 anni trovata senza vita ieri nella sua casa nel quartiere Bolghera in via Vicenza a Trento. Impegnata in politica dal 2018 alle elezioni provinciali, nel 2020 aveva replicato con la candidatura alle elezioni comunali di Trento. La donna era conosciuta anche quale consulente per i patronati Caf, poi all’improvviso negli ultimi mesi avrebbe lasciato il lavoro. Una vita spezzata, trovata morta dall’ex marito nella sua casa di Trento riversa sul letto con macchie di sangue, ma senza ferite evidenti. Da un primo esame esterno del corpo da parte del medico legale accorso sul posto non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza. I vicini hanno però raccontato una possibile vita parallela, dichiarando di un andirivieni di gente poco raccomandabile, oltre a grida e litigi. Circostanze che complicano il quadro investigativo di Pm e carabinieri che indagano sul caso e che al momento non escludono alcuna ipotesi. Fondamentale per chiarire gli aspetti principali della vicenda, come causa di morte e tempi del decesso, saranno i risultati dell’autopsia già disposta dalla Pm di Trento Foiera. Quel che è già stato ipotizzato dal medico legale, dato lo stato del corpo, è che il decesso possa risalire ad alcuni giorni precedenti. Un’ ipotesi che sarebbe confermata anche dal racconto della figlia 16 enne che da due giorni pare non riuscisse a contattare la madre. Nel frattempo la procura ha disposto gli interrogatori di alcuni possibili testimoni, convocati come persone informate dei fatti. Tra di loro anche l’ex marito della donna, l’uomo che ha scoperto il cadavere di Maria Antonietta Panico in casa nella mattinata di mercoledì dopo che la stessa figlia gli aveva chiesto di verificare lo stato della madre. La procura sta esaminando anche i tabulati telefonici delle utenze della donna per verificare se ci sono messaggi o telefonate che possano indirizzare le indagini.