Lunedì 29 Dicembre - 16:48

Oggi sono cinque anni dalla tragica morte di Agitu Ideo Gudeta, donna divenuta un simbolo dell’integrazione a livello locale. Una scomparsa arrivata senza alcun preavviso, in modo inquietante soprattutto per le modalità: la pastora etiope, all’epoca 42enne, è stata uccisa lo scorso 29 dicembre 2020 a Frassilongo dal ghanese Suleiman Adams, oggi ancora in carcere dove sta scontando la pena per l’omicidio. Trovata senza vita all’interno della propria camera da letto dai vicini di casa, allertati a loro volta da un conoscente dopo che la donna non si era presentata ad un appuntamento, Agitu era titolare dell’azienda agricola “La Capra Felice”, nata nel 2010. Realtà quest’ultima che appena due mesi prima, alla fine del mese di ottobre, aveva ricevuto la bandiera verde da Legambiente Trento. Agitu infatti era stata premiata per la sua determinazione e passione, così come per la difesa del territorio e dell’imprenditoria sostenibile. Premiando la giovane pastora, aveva sottolineato Legambiente in quell’occasione, l’obiettivo era quello di dare forza e coraggio a tutti coloro che, scappando dal proprio Paese, sperano ancora oggi di potersi rifare una vita in un luogo migliore. E per Agitu, fino a quel tragico 29 dicembre 2020, il sogno di ricominciare era diventato una splendida realtà.