Una giornata dedicata a chi vuole restare al fianco dei propri cari, tra le mura di casa, anche dopo la morte. Quella organizzata dai servizi funerari del Comune di Trento, che ha aperto le porte del tempio crematorio al pubblico per offrire visite guidate e sfatare alcuni tabù sulla cremazione. Un rito funebre oggi scelto dalla maggior parte dei residenti in città. "Nel 2024 il 70% dei residenti a Trento ha scelto questo rito", ha dichiarato ai microfoni Josef Tassone, capo ufficio dei servizi funerari del Comune di Trento, secondo cui il trend è stabile da alcuni anni". Il primo luogo comune di cui liberarsi, è quello religioso. Chi è cattolico e credente, non ha nulla da temere dalla scelta di essere condotto a cenere. Vero è che la pratica è nata a fine 800’ su ispirazione positivista in opposizione al credo cattolico della conservazione del corpo. Ma nel 1963 Papa Paolo VI ha ammesso la pratica. Altro grande tema è quello economico. Tra cremazione e sepoltura tradizionale ballano circa 30 o 40 euro, assicura Tassone. Una scelta del comune, quella di ridurre al minimo le differenze, per garantire a tutti la più ampia libertà di scelta.