
A mietere vittime a Gaza ora non sono solo le bombe. Sono oltre 220 le vittime per denutrizione, tra questi almeno 100 sono bambini. Solo un cessate il fuoco immediato e permanente potrà consentire alla popolazione civile palestinese di ricevere cure e assistenza e porre fine alla strage. “Salviamo Gaza ora, fermiamo il massacro”, è il grido che dal Trentino arriva a Palazzo Chigi. 2698 le adesioni all’appello (promosso da Comune, arcidiocesi di Trento e Acli Trentine) indirizzato alla Premier Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. La mobilitazione che chiede oltre al cessato il fuoco, l’ingresso di aiuti umanitari e la liberazione degli ostaggi, diviene una piccola mostra nel cortile interno di Palazzo Thun. Un panel dell’esposizione è dedicato alle firme: la comunità trentina può ancora unirsi all’appello. "Salvare Gaza è una responsabilità morale di ognuno di noi". Al Governo si chiede di interrompere la compravendita di armi da e per Israele e di schierarsi per la sospensione del trattato di associazione tra Unione europea e Israele. Anche la chiesa di Trento si fa parte attiva nella promozione e per tenere alta l’attenzione su Gaza saranno vari gli appuntamenti il 2 settembre sarà Padre Francesco Patton, già custode in Terra Santa a fare emergere la complessità storico/politica della situazione palestinese. Il 23 settembre un’altra testimonianza significativa, quella di Don Capovilla il sacerdote al quale Israele ha negato l’ingresso.