In questo periodo passeggiando nelle aree verdi può capitare di imbattersi in piccoli di cervo o capriolo di pochi giorni o settimane di vita, apparentemente soli. In realtà, le madri si allontanano solo per andare alla ricerca di cibo. Nell’attesa, i piccoli si acquattano immobili tra la vegetazione, mentre il manto maculato e l’assenza di odore li protegge dai predatori. Un'altra situazione di pericolo è rappresentata dallo sfalcio dei campi con mezzi meccanici, che possono ferire o uccidere i piccoli. A dettare le regole di comportamento è il Servizio Faunistico della Provincia. Innanzitutto non bisogna toccare e accarezzare i cuccioli, perché l’odore umano allarmerà la madre, che smetterà di allattarli; tenere il cane al guinzaglio, che potrebbe disturbare, ferire o persino uccidere i selvatici presenti; rimanere a distanza evitando di calpestare l'erba nelle vicinanze, affinché il nascondiglio dell’animale non diventi visibile. Qualora il piccolo sembrasse ferito, contattare la Stazione forestale, i guardiacaccia di zona o la Centrale unica di emergenza 112. Spesso i prati scelti da cervi e caprioli per i parti coincidono con quelli da sfalciare: le situazioni più a rischio sono rappresentate dalle aree con vegetazione tra i 30 e il 130 centimetri. Bisogna quindi adeguare il metodo di sfalcio procedendo in senso centrifugo, dal centro verso l’esterno, garantendo così agli animali una via di fuga.