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Post omofobo chef Cappuccio, il Trentino si dissocia

Mercoledì 09 Luglio - 17:15

Dopo l'annuncio di lavoro discriminatorio pubblicato su Facebook dallo chef Paolo Cappuccio, il Trentino si dissocia. "I comunisti e i gay non sono i benvenuti”. Il Trentino ai fornelli prende le distanze da queste dichiarazioni. “Un caso isolato che non rappresenta il Trentino”, tuona il presidente dell’associazione dei ristoratori trentini, Marco Fontanari. “Le selezioni di personale, sia chiaro, devono essere fatte sulle capacità professionali, come accade in tutte le nostre aziende” - questo il monito del presidente Fontanari allo chef che sta diventando famoso, non tanto per le doti culinarie, quanto piuttosto per le visualizzazioni. Nel frattempo la risposta di Arcigay Trentino unitamente ad Arcigay nazionale è forte, "escludere le persone per il proprio orientamento sessuale è reato: si va per le vie legali”, chiosa il presidente di Arcigay del Trentino. La bufera sulle esternazioni omofobe dello chef napoletano non si placa, Shamar Droghetti, a guida dell’associazione che difende i diritti LGBTQIA+ in Trentino, sottolinea amaramente che non è un caso isolato ma solo la punta dell’iceberg di un problema che riguarda l’Italia intera.

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