C’è chi lavora e non riesce a pagare l’affitto, chi non pur avendo uno stipendio fisso non riesce a mandare in gita i figli o ad arrivare a fine mese. La realtà che oggi riguarda oltre 25mila famiglie trentine, a rischio povertà ed esclusione sociale. Un dato emerso dal rapporto “Trame di Speranza” della Diocesi di Trento, sulla base dei numeri relativi ai servizi Caritas forniti nel 2024. Per Walter Largher, segretario generale UIL Trentino, i lavoratori che soffrono di più sono quelli del turismo, settore che oggi guadagna sempre più posti di lavoro a scapito di un’industria in crisi. In parallelo, aumentano però anche i contratti precari. Secondo altre statistiche diffuse dal Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, il Trentino-Alto Adige è la regione italiana che ha avuto il maggior incremento del costo della vita nel 2025 e i residenti della Provincia di Trento hanno perso il 13,2% del loro potere d’acquisto negli ultimi dieci anni. Da qui il rinnovato appello alla politica, da parte di Largher, ad accelerare sulle manovre previste dal patto sul lavoro, sottoscritto a luglio da sindacati e Provincia. Con focus su salari e casa.