Giovedì 11 Aprile - 10:45

Secondo i dati del primo trimestre 2024 sulle nascite in Trentino, il numero di parti di quest'anno per ora è stabile rispetto all’anno scorso. Analizzando i numeri, però, si è notato che ci sono dei punti nascita con un esito preoccupante, in tre mesi a Cles sono stati infatti 46 i parti in totale, 43 invece a Cavalese, un numero decisamente sotto le aspettative. Già lo scorso anno nelle stesse zone si era registrato il minimo storico con 232 nati, numero ben lontano dagli oltre 400 parti che si registravano ogni anno, fino al 2018. Ora, in base alle proiezioni dell'Azienda sanitaria, per il 2024 a Cles si prevedono 185 parti, poco più di quelli previsti a Cavalese con 173. Numeri che devono far riflettere, anche in considerazione dell'appello del presidente dell'Ordine dei medici Marco loppi di chiudere i punti nascita periferici alla luce del basso numero di parti. La continuità assistenziale presso i punti nascita più periferici infatti rimane precaria, per due motivi: il primo è la disponibilità oraria del personale, non sufficiente a garantile la totale copertura del servizio, il secondo riguarda le percentuali di giornate senza parti: ben il 61% delle giornate a Cavalese e il 59% a Cles. Un ritmo diverso dal capoluogo, nell’Ospedale Santa Chiara con una media di 6 parti al giorno e da Rovereto con una media di 2 parti circa. Sull'argomento l'assessore Mario Tonina per ora non si sbilancia troppo, spiegando che la questione è alla sua attenzione e che sta valutando i numeri in attesa di discuterne in giunta.