Vetri sfondati, almeno sette attività commerciali colpite e una persona arrestata. Il bilancio di una settimana nera per gli esercenti del centro di Pergine Valsugana. Diventato teatro di un secondo raid di spaccate a scopo di furto, nella notte tra il 13 e il 14 maggio, a pochi giorni di distanza dal primo. Nel caso del secondo raid, il più recente, tre locali sono finiti nel bersaglio dei malviventi. Il Bar Bazar di viale Venezia, il Bar Pizzeria Valsugana e una tabaccheria di Spiaz de Le Oche. Tutti e tre i colpi tentati sono andati a vuoto, ma i danni sono stati ingenti. Il Bar Bazar era già stato colpito da un tentativo di intrusione la settimana scorsa. E per la seconda volta, ha subito lo sfondamento di una parete di vetro esterna. Un fatto simile è accaduto al Bar Pizzeria Valsugana in via Dante, dove le immagini riprese da una videocamera di sorveglianza hanno immortalato due uomini a volto coperto mentre tentavano di sfondare le vetrate del locale con un tombino di ghisa, per introdursi al suo interno. Tentativo fallito grazie alla tenuta dei cristalli anti sfondamento. La tabaccheria di Spiaz De Le Oche ha subito danni minori. In questo caso la telecamera di sorveglianza ha ripreso un uomo solo, incappucciato, mentre tentava di aprire la serratura della porta d’ingresso con un cacciavite. Senza successo. Su tutti i tentativi di effrazione indagano i carabinieri. I militari della compagnia di Borgo Valsugana erano già intervenuti a Pergine la scorsa settimana, nella notte tra l’8 e il 9 maggio, arrestando un 36enne di origine marocchina in flagranza di reato, a pochi passi dal bar Bazar, con la refurtiva ancora in suo possesso: alcuni gratta e vinci e diversi pacchetti di sigarette. Quella stessa notte l’uomo aveva già colpito in altri tre locali del centro: il bar Tre Leoni e le edicole Lorenzi e Floriani. Dopo essere comparso in Tribunale a Trento, l’uomo arrestato aveva patteggiato una condanna a un anno e sei mesi con 800 euro di multa, prima di essere rimesso in libertà. Nessuna certezza che la stessa persona sia coinvolta nel secondo raid di colpi, ma il sospetto degli inquirenti è fondato.