È stato accolto in pieno il ricorso dei 17 lavoratori che avevano deciso di opporsi al licenziamento da parte di SAIT. La sentenza del giudice Giorgio Flaim del tribunale di Trento da loro il diritto a essere reintegrati con le stesse mansioni e livelli, e al pagamento delle mensilità arretrate dal 27 agosto 2022, data del licenziamento, ad oggi. In sostanza - dice il sindacato - non c’è trasparenza sulle motivazioni riorganizzative dei licenziamenti. Se Sait esprime “stupore” per la decisione e annuncia ricorso fino all’ultimo grado di giudizio, il sindacato in un incontro con la stampa si dice invece soddisfatto. Il SAIT, il Consorzio delle Cooperative di Consumo Trentine che organizza le strutture e i servizi per la distribuzione dei prodotti alle Famiglie Cooperative e ai loro negozi, aveva licenziato 75 magazzinieri. 17 quelli che non avevano accettato di essere reintegrati nello stesso ruolo da esternalizzati alla cooperativa Movitrento: per il sindacato che li ha difesi si trattava di una mossa inaccettabile perché peggiorativa delle condizioni di lavoro, per SAIT un semplice passaggio necessario a migliorare la gestione dei magazzini in cui a lavoratori interni si affiancavano quelli di Movitrento. Inoltre SAIT avrebbe i bilanci in ordine, ma le Famiglie Cooperative che serve no: solo giovedì c’è stata la protesta in via Segantini dei sindacati contro una nuova razionalizzazione, ossia l’applicazione o meno del contratto integrativo provinciale a seconda dello stato di salute del punto vendita. Paola Bassetti di Filcams Cgil è netta: “Noi siamo sempre disponibili al dialogo ma solo se non ci sono imposizioni da parte della Cooperazione: deve esserci rispetto degli accordi e dei sindacati per potersi sedere a un tavolo”. Rispetto alle dichiarazioni del Presidente Roberto Simoni, che giudica inaccettabile mettere in discussione i valori della Cooperazione, Bassetti replica che la Federazione non ha un primato morale sul sindacato e sui lavoratori. “Alla favola della Cooperazione - conclude - non ci crede più nessuno: va dimostrata nei fatti e non a parole”.