A Riva del Garda proseguono gli interventi volti a rendere le spiagge più sicure. Nelle scorse settimane sono state tre le persone ad aver perso la vita nuotando nelle acque della spiaggia di Punta Lido. La prima tragedia il 16 luglio, quando una mamma di origini ucraine è stata trovata in acqua senza vita assieme al figlio. A distanza di alcune settimane, il 12 agosto, a tuffarsi é stato un ventisettenne di origini indiane residente nel bresciano, ma anche per lui non c’è stato scampo. Nonostante le segnalazioni e l’installazione di barriere in metallo, c'è chi continua a sfidare la corrente. La popolazione di Riva è a conoscenza del pericolo ma si ritiene preoccupata perchè nella maggior parte dei casi, a non rispettare i divieti sono i turisti che non comprendono la pericolosità di quel luogo apparentemente innocuo. Proprio mentre eravamo sul posto arriva Camillo, bagnino di Riva del Garda ormai in pensione, che in apprensione come altri abitanti ha deciso di fare la differenza. Ha così spolverato il suo fischietto, quello che lo ha accompagnato per tutta sua carriera ed è tornato in servizio, certo in maniera non retribuita, per avvertire chi continua a bagnarsi a Punta Lido.