Si chiamava Sarah Undisa Kagasi, aveva ventotto anni. Era una ragazza trentina, e da un paio di giorni non rispondeva ai messaggi e alle telefonate di sua madre. Allarmata, la donna è partita da Trento per raggiungere la figlia. All’arrivo ha chiamato i soccorsi, che non hanno potuto che constatare il decesso. La ragazza viveva da qualche tempo con il padre, nel quartiere Flaminio di Roma, dove si era trasferita dopo l’adolescenza a Trento – aveva frequentato il Rosmini – e un periodo di lavoro a Dublino, in Irlanda nel mondo della ristorazione e poi nello staff di cucina di Compass Group. A indagare la polizia del commissariato Villa Glori che sta ricostruendo gli ultimi giorni di vita della ragazza. Al momento tutte le ipotesi sono sul tavolo degli inquirenti, ma è ancora da capire se altre persone siano coinvolte nel decesso della giovane. Sarà l’autopsia, disposta dall’autorità giudiziaria, a stabilire le cause del decesso. Le indagini dovranno capire se la ragazza era sola in casa o meno, la morte potrebbe essere avvenuta tra domenica 19 maggio, quando c’è stato l’ultimo contatto con la madre, e il giorno dopo. Quello che rimane, in questo momento, è il dolore per una giovane vita spezzata.