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Sanità. "Finiti i tempi d'oro per il Trentino"

Martedì 15 Luglio - 12:28

Sono finiti i tempi d'oro per la sanità. “Il Trentino”- affermano preoccupate le sigle sindacali - “sta perdendo inesorabilmente la sua attrattività”. “Ne è una conferma la poltrona vuota dell’ormai ex dirigente generale Antonio D’Urso”, sentenzia il segretario generale della Cgil, Andrea Grosselli. Antonio D’Urso lascia il vertice del Dipartimento Salute e politiche sociali dopo solo nove mesi per andare in Umbria dove ricoprirà il ruolo di direttore generale. Essere al secondo posto, dopo il Veneto, per la migliore sanità a livello nazionale, come da poco confermato dal rapporto Crea Sanità elaborato dall'Università Tor Vergata di Roma, evidentemente non è abbastanza. L’abbandono repentino di D’Urso è un altro colpo significativo al sistema sanitario trentino già in ginocchio, dopo l’ennesimo stop alla realizzazione del nuovo plesso ospedaliero universitario di Trento che prometteva la trasformazione necessaria della sanità trentina. "Il secondo stop al Not per la Giunta Fugatti", sottolinea Grosselli. La tensione tra politica e sindacati è palpabile. Ora il futuro della sanità è a tinte fosche. “Urge un tavolo sanità” – lo chiede in particolare Claudia Loro, segretaria Spi del Trentino.

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