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Santa Chiara, intervento salvavita “ibrido” tra cardiochirurgia e chirurgia vascolare

Giovedì 21 Agosto - 08:53

Un intervento salvavita ad altissima complessità quello condotto negli scorsi giorni all’Ospedale Santa Chiara di Trento. Un uomo, vittima di un grave incidente mentre utilizzava una trinciatrice automatica per tagliare l’erba, è stato colpito al torace da un frammento metallico lungo circa 7 cm. Il pezzo ha attraversato il polmone destro e perforato l’aorta toracica discendente: una lesione che, senza un intervento immediato, avrebbe avuto esiti fatali. Dopo il primo soccorso all’ospedale di Arco il paziente è stato trasferito d’urgenza all’Ospedale Santa Chiara, dove è stato sottoposto a un intervento “ibrido” altamente innovativo. L’equipe cardiochirurgica diretta dal professor Francesco Onorati e quella di chirurgia vascolare del dottor Stefano Bonvini hanno operato insieme in due fasi: prima l’asportazione chirurgica del corpo estraneo, poi la riparazione della lesione aortica con una protesi interna. Dopo la degenza in terapia intensiva e il ricovero in Cardiochirurgia, l’uomo è stato dimesso in buone condizioni. Secondo il professor Onorati, il caso dimostra l’efficacia della rete sanitaria trentina e la forza della collaborazione multidisciplinare. Un ruolo chiave lo avrà, nei prossimi mesi, la nuova sala ibrida del Santa Chiara, pronta a diventare un punto di riferimento per la chirurgia avanzata a livello nazionale ed europeo.

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