Giganti maestosi ma sempre più vulnerabili. Secondo l’analisi 2025 della Commissione Glaciologica Sat la situazione dei ghiacciai è critica in tutto l’arco alpino. Sedici i ghiacciai monitorati da venti operatori volontari che hanno registrato un arretramento di 18,5 metri e una perdita di superficie che in meno di 10 anni ha ridotto da 30 a 20 km quadrati le aree glacializzate del Trentino. Questi i dati più significativi rilevati dalla Commissione glaciologica SAT. "Delle perdite importanti" - spiega il presidente SAT Cristian Ferrari - "che confermano la sofferenza dei ghiacciai trentini, con il picco del 2022 quando si registrò un arretramento di addirittura 51 metri". Salvare i ghiacciai è un obiettivo impervio ad oggi è difficile trovare delle strategie di mitigazione visto l’ampio raggio di fenomeni che ne intaccano l’esistenza. Rilievi sul terreno e monitoraggio satellitare questi al momento gli strumenti disponibili per accertare lo stato di salute dei giganti bianchi e per capire come si comportano. I ghiacciai neri, ossia quelli coperti da detriti, per esempio hanno una protezione naturale quindi sono quelli che arretrano meno, tuttavia perdono spessore. Gli studi evidenziano che per la fine del secolo molti ghiacciai scompariranno per sempre, alcuni, i minori come quello del Careser rischiano d'avere davanti a loro solo alcuni anni. Insomma il nuovo progetto SAT “Sentieri glaciologici virtuali” ricorderà a tutti i giganti scomparsi.