
83 morti e cinque dispersi, in poco più di un mese, dal 21 giugno al 23 luglio di quest’anno. Con una media di quasi tre decessi al giorno tra escursionisti e scalatori. I numeri allarmanti di un’estate drammatica per la montagna italiana. “Non ho memoria di un’estate simile” ha dichiarato il presidente nazionale del Soccorso alpino e Speleologico Maurizio Dellantonio, in un’intervista al Corriere della Sera, commentando i numeri degli interventi effettuati su scala nazionale, saliti del 20% rispetto alla media degli ultimi anni. Anche in Trentino, punto di riferimento per gli amanti dell’outdoor, risuona forte il campanello dall’allarme. Lo conferma Piergiorgio Vidi, direttore della scuola di soccorso alpino del Trentino. Tanti i fattori che incidono sull’alto numero di incidenti e richieste di soccorso: l’afflusso record di turisti, il caldo in pianura che spinge sempre più persone verso l’alta quota, ma anche una diffusa impreparazione. La raccomandazione dell’esperto è quella di affrontare solo escursioni su sentieri alla propria portata, prendendo tutte le dovute cautele, dopo aver consultato guide alpine o portali ufficiali.