Sono 18 gli alberi nel comune di Trento ad essere stati dichiarati monumentali, il più vecchio è il Platano di via Santa Croce messo a dimora nel lontano 1835, secondo il Cedro del parco Gocciadoro è stato piantato nel 1861, anno dell’Unità d’Italia. Oltre a questi, altri 10 esemplari sono candidati a diventare alberi monumentali grazie al loro particolare pregio naturalistico e storico. L’iniziativa di individuare e valorizzare gli alberi nasce nel 2016 grazie alla collaborazione tra il Comune di Trento e il MUSE-Museo delle Scienze, con la pubblicazione di “Alberi maestri nella città e nel territorio di Trento”; l’obiettivo è quello di attivare nuove borse di studio per giovani laureati con lo scopo principale della tutela e della salvaguardia degli alberi monumentali presenti sul territorio. Non si tratta solo di esemplari singoli ma anche di viali alberati. Nell’elenco: il Cedro dell’Himalaya al parco Gocciadoro, il filare di Platani ibridi sul Lungadige, il Bagolaro a Cortesanol, il Tiglio a Maderno in via dei Bergamini, il Pioppo Nero in largo Pigarelli, il Cedro dell’Himalaya al liceo Da Vinci, la Sequoia gigante a Villazzano e quella a Povo, il Cedro del Libano alla Vela, il Castagno europeo a Sardagna, il Ciliegio selvatico a passo del Cimirlo, il Faggio a Malga Brigolina, l’Ippocastano a Maderno e infine diversi Platani ibridi in via San Francesco, in via Torre Verde, in via Santa Croce e vicino a Palazzo Pat.