In Trentino l’occupazione è al momento a livelli molto alti, rimane però il problema dei lavoratori che non si trovano, oltre a quello dei salari. Il mercato del lavoro è in crescita con un tasso di assorbimento del 74%. Il territorio mostra un aumento di attrattività rispetto ai paesi industrializzati d'Europa, con un tasso di occupazione al 71.8% e una bassa disoccupazione al 2.9%. Secondo l’Istat la maggioranza delle imprese trentine si occupano di turismo e tempo libero – sono infatti 2704, e occupano 21633 addetti. A seguire l’agroalimentare che a fronte di meno imprese, solo 2200, occupa più personale, oltre 26500 persone. 22724 invece il numero di chi si occupa di edilizia. I tassi confermano una situazione migliore rispetto a quella osservata per l’Italia: il tasso di occupazione è superiore di quasi 9 punti percentuali; il tasso di disoccupazione è inferiore di 3,9 punti percentuali; il tasso di inattività è inferiore di 6,3 punti percentuali. Il tasso di inattività è al 26% (al 31% se si considera la sola componente femminile): sono inattive oltre 88.000 persone contro le 7.400 che sono in cerca di lavoro. E poi c’è il problema salari. Operai e apprendisti avrebbero stipendi in linea con quelli percepiti dai loro colleghi del Nord Est, ma ci sarebbero pesanti divari per quanto riguarda impiegati e dirigenti. Pesante anche il divario di genere, con stipendi maschili più alti delle colleghe donne, e una percentuale di part-time al 36%, superiore sia al 33% rilevato al Nord Est che al 31% ascrivibile all'Italia nel suo complesso.