Cala l’export trentino. Con 1,3 miliardi di euro, il valore delle esportazioni dalla Provincia di Trento nel primo trimestre dell’anno risulta in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente dell’1,6%. I dati sono dell'Istat. Nel primo trimestre 2025, in Italia si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali: +9,8% per il Sud e Isole, +5,4% per il Centro, +2,8% per il Nord-est e +1,4% per il Nord-ovest. Nello stesso periodo, la crescita tendenziale dell’export nazionale in valore (a +3,2%) è sintesi di dinamiche territoriali differenziate: le vendite all’estero aumentano per il Centro (+7,9%) e il Nord-est (+1,6%), sono pressoché stazionarie per il Nord-ovest (-0,2%), mentre flettono per le Isole e il Sud. Sono solo 9 le regioni che trainano le esportazioni, mentre per le altre si parla di riduzione ampia o contenuta. Per il Nord-est, l’export torna a crescere, dopo quasi due anni, grazie alla performance positiva del Friuli-Venezia Giulia, dovuta principalmente alle maggiori vendite di mezzi di navigazione marittima. Una crescita del 26,1%, soprattutto verso la Germania, che pone la regione al primo posto in Italia per l’export. Va meno bene invece al Trentino, che segna -1,6%. Bolzano è a -0,8% mentre la peggiore performance dello stivale è della Sardegna, a -16,8%. Con riferimento ai settori produttivi, le vendite trentine all’estero sono costituite in prevalenza da prodotti dell’attività manifatturiera, che costituiscono una percentuale superiore al 94% del valore complessivo. Con un valore pari a 858 milioni di euro, nel periodo gennaio-marzo anche le importazioni segnano un andamento negativo (nello specifico -6,8% rispetto al 2024). Per quanto riguarda le destinazioni, l’Unione europea si conferma essere il principale mercato di riferimento sia per le esportazioni, avendo assorbito oltre il 58% del totale, sia per le importazioni (circa il 79%).