Sono sempre di più i “nuovi turisti” nei rifugi, soprattutto biker e runner, attirati dal paesaggio e dal cibo: è questo quanto emerge da una ricerca presentata nell’ambito della 72^ edizione del Trento Film Festival dedicato alle montagne e alle culture. La ricerca è stata realizzata dal Servizio Turismo e Sport della Provincia autonoma di Trento, attraverso TSM-Accademia della Montagna, in collaborazione con l’Associazione Gestori dei rifugi del Trentino. L’indagine ha affrontato il tema con un questionario coinvolgendo 42 gestori iscritti all’Associazione e intervistandone altri 11. Secondo i dati si parla di gestori con esperienza consolidata, che per il 70% dei casi lavorano da almeno 10 anni, pur con la presenza di giovani, l’età media infatti supera i 40 anni. Ad attirare i turisti gli interessi verso gli aspetti ambientali, geologici, naturalistici (oltre il 60% della clientela) e quelli storici e culturali del territorio (secondo oltre il 50%). Aspetti per cui il rifugista deve essere al contempo: esperto dell’universo alpinistico, testimone della cultura del territorio e profondo conoscitore del luogo, nonché operatore turistico e persona affidabile in grado di essere un possibile riferimento per la sicurezza. Gli aspetti su cui bisogna maggiormente investire sono legati soprattutto all’educazione alla frequentazione della montagna. Come ha dichiarato Roberta Silva, presidentessa dell'Associazione Gestori dei rifugi del Trentino, i rifugi sono sentinelle del cambiamento climatico e culturale, facilitatori verso l’incredibile patrimonio che il nostro territorio possiede, dei portatori di conoscenza delle loro montagne.