Cinque minuti di rumore assordante per dire no alla guerra. Si battono pentole e si fischia a perdifiato in piazza Pasi, a Trento, dove circa cinquanta persone hanno preso parte al flash mob di Emergency “Facciamo Rumore”: iniziativa lanciata tra l’8 e il 9 novembre in 42 città italiane, a un anno di distanza dall’avvio della campagna “ripudia”, ideata dalla Ong per chiedere al governo il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione, che recita appunto “L’italia ripudia la guerra”. Un principio che, secondo Emergency, vale la pena ribadire anche oggi, vista la corsa al riarmo intrapresa dall’Italia: secondo dati Nato del 22 ottobre, nel 2025 la spesa militare italiana ha superato quota 31 miliardi di euro, in crescita del 7,2% rispetto al 2024. L’investimento in difesa, oggi pari al 2% del Pil, è destinato a salire: dovrà raggiungere il 5% del Prodotto Interno Lordo entro il 2035, come stabilito durante l’ultimo vertice Nato all’Aia. Nel mirino del sit in di Piazza Pasi anche il recente piano di riarmo da 800 miliardi di euro proposto dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Layen. In piazza hanno risposto presenti anche Anpi e Arci del Trentino.