Chiudi

Trento, polizia penitenziaria in agitazione

Lunedì 25 Marzo - 10:29

Stato di agitazione per la polizia penitenziaria che lavora al carcere di Trento. L’OSAPP, organizzazione Sindacale autonoma polizia penitenziaria, annuncia sit-in davanti alla Sede della Provincia Autonoma di Trento e al Commissariato del Governo. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi del carcere di Spini e portarli all’attenzione delle Istituzioni locali. Il primo atto è una lettera alla Provveditrice Regionale del Triveneto, Maria Milano D’aragona e alla Direttrice della Casa Circondariale, Anna Rita Nuzzaci, nella quale si sottolineano le motivazioni dell’agitazione sindacale. Centrale il problema della carenza di organico, calato di ancora 20 unità e passato a 150 poliziotti contro i 209 previsti. Al super lavoro e ai connessi rischi per la sicurezza si aggiunge l’aumento di eventi critici soprattutto per la presenza di prigionieri con gravi patologie psichiatriche o responsabili di reati penali commessi in territorio diverso dal Trentino, con aggravio dei costi. Inoltre l’OSAPP lamenta una organizzazione del servizio di traduzione per i prigionieri non di lingua italiana che non tiene conto della carenza di personale. A preoccupare ulteriormente l’imminente promozione ad incarico superiore del Comandante del Reparto, l’unico presente al momento di profilo dirigenziale contro i tre previsti.

La nostra Piattaforma multimediale