Le divise mimetiche lungo le strade e nelle piazze di Trento. E’ una prospettiva più che concreta, questa, che attende il capoluogo trentino. E’ la proposta avanzata dal Sindaco Ianeselli al comitato per l’ordine e la sicurezza, coordinato dal Commissario del Governo, e che nelle prossime ore sarà inoltrata al Ministero dell’Interno per l’approvazione che potrebbe rendere effettiva la proposta. Si dice di una misura più che concreta perché sarebbe una sorpresa un “no” da parte del Viminale, sapendo bene come la pena in merito il ministro Salvini. L’allerta in città, soprattutto in alcune zone come possono essere quella della cosiddetta “portela” o i giardini di piazza Dante, negli ultimi anni s’è alzata notevolmente; gli interventi delle forze dell’ordine sono praticamente quotidiani. Spesso si tratta di risse e regolamenti di conti legati al controllo del mercato della droga, ma non c’è solo quello. Situazioni di fastidio per i cittadini e anche di imbarazzo, se vogliamo, per una città presa di mira da centinaia di migliaia di turisti in diversi momenti dell’anno e che, al meno nelle statistiche, continua a risultare fra le più sicure d’Italia. Ianeselli c’ha provato, a gestire la cosa con le risorse a disposizione, ma è evidente – a questo punto – che non sono sufficienti e da qui la proposta/richiesta di poter avere l’esercito in città. Si parla di sicurezza per i cittadini e visitatori ma anche di Olimpiadi. I prossimi giochi invernali del 2026 convoglieranno su Trento un numero ancor maggiore di visitatori e rafforzare il presidio del territorio sarà senza dubbio utile anche per questa ragione. Per rendere ancor più tranquilli la vita ed il soggiorno di quei giorni. Nei giorni scorsi il Viminale ha presentato i numeri del progetto “strade sicure”, svolto in diverse città italiane proprio grazie ai militari, nel corso di 17 anni. Più di 100.000 persone sono state fermate, denunciate o arrestate per attività illecite di varia natura, più di 2000 armi sequestrate e 2 tonnellate e mezzo di droga sequestrata.