È un bilancio previsionale in salute quello che il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento ha esaminato e approvato nell'ultima seduta. Con il 2025 si è chiusa in modo positivo per l’Ateneo trentino la parentesi di finanziamento legata al Pnrr con un’iniezione eccezionale di risorse (80,8 milioni tra il 2022 e parte del 2026), che sono state utilizzate in coerenza degli obiettivi e nel rispetto dei tempi per il reclutamento di personale e il potenziamento delle infrastrutture e dei dottorati di ricerca. Dopo la spinta finanziaria del Pnrr sugli esercizi precedenti, il bilancio previsionale dell'Ateneo per il 2026 segna una fase di assestamento, con una previsione di ricavi per 338 milioni di euro, contro i 368 dello scorso esercizio. Un dato positivo, molto rilevante in prospettiva, riguarda però le performance dell’Ateneo nel recuperare finanziamenti su base competitiva. Una capacità di fundraising che negli anni è sempre stata alta e in costante crescita. Tuttavia è nella previsione sul 2026 che il dato si fa ancora più significativo con la previsione di 38,3 milioni ottenuti sul 2026 da bandi ministeriali ed europei contro i 33,4 del 2025.