
Sono in Sicilia i 12 giovani trentini che partecipano alla tredicesima edizione dei campi estivi nei terreni confiscati alla mafia in Sicilia. Grazie a questa esperienza, i partecipanti potranno conoscere le cause e le evoluzioni del fenomeno mafioso e vivere un’esperienza di volontariato nei territori confiscati alla mafia a Corleone. Ieri sono partiti dalla stazione dei treni di Trento e hanno un’età media 19 anni. Sono nove giornate che vivranno in prima persona nei territori confiscati alla mafia. Oggi tappa a Palermo, per la cerimonia in memoria della strage di via D’Amelio (19 luglio 1992), dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. In totale sono 21 i ragazzi che partecipano al viaggio, 9 arrivano dall’Alto Adige e 12 del Trentino. Un ragazzo e 11 ragazze, come detto provengono dal Trentino, esattamente: 6 da Trento, 1 da Valle dei laghi, 2 dalla Val di Non (Rumo e Predaia), 2 dalla Vallagarina (Mori e Ala) e 1 da Lavis. I 12 trentini prima della partenza, hanno seguito un percorso di formazione per conoscere la storia della mafia e dell’antimafia siciliana. I terreni confiscati in Sicilia sono gestiti dalla Cooperativa “Lavoro e non solo”: circa 150 ettari tra Corleone, Monreale e Canicattì che producono, tramite metodo biologico, legumi, pasta, olio, passata di pomodoro ed uva. I partecipanti alloggeranno a Casa Caponnetto, edificio adibito ad ostello e confiscato nei primi anni del duemila ai fratelli Grizzaffi, nipoti di Salvatore Riina.