Domenica 10 Agosto - 10:57

Febbre, mal di testa, nausea e talvolta anche vomito. Ingrossamento dei linfonodi e sfoghi sulla pelle. Sono i sintomi provocati dall’infezione da virus West Nile, nome che riporta alla provincia di West Nile ovvero del Nilo occidentale, in Uganda. Complicanze cliniche, effetto di punture di zanzare, insetto che trasporta l’infezione e che lo trasmette appunto attraverso il contatto con l’essere umano. L’allarme è alto anche in Trentino, nonostante l’azienda sanitaria abbia dichiarato che di questi casi sul nostro territorio ancora non se ne siano registrati. Tranne uno, che però pare sia riconducibile ad un’infezione avvenuta lontana dai nostri confini, in una zona del sud Italia. Ad aver contratto il virus è una donna residente in Trentino che avrebbe manifestato i sintomi al rientro da un viaggio nel meridione, appunto. Le condizioni della paziente, ricoverata al Santa Chiara dopo il riscontro dell’infezione, sarebbero stabili pur con un quadro clinico serio ma che avrebbe comunque escluso il pericolo di vita per la donna. Fino a questo momento la presenza del virus sarebbe stata riscontrata sia su persone che su animali nelle vicine provincie di Brescia, Vicenza e di Verona. Le raccomandazioni a tutti, da parte del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria trentina sono quelle di tentare il tutto per tutto per evitare di essere punti da zanzare, dunque con l’applicazione di spray e prodotti che possono tenere lontani gli insetti oltre a tutti quegli accorgimenti come l’eliminazione dei ristagni d’acqua, svuotare vasi e sottovasi, ricoprire con teli tutti i contenitori d’acqua, piscine comprese. Il periodo di incubazione del virus può variare fra i 2 e i 14 giorni, ma può raggiungere anche i 20 giorni, pertanto – soprattutto se al rientro da zone dove si sa essere presente il virus – è bene monitorare la propria condizione di salute ed eventualmente rivolgersi al medico già al comparire dei primi sintomi.