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WildSOUND, lo studio tra suoni umani e animali

Domenica 21 Settembre - 08:44

Studiare il paesaggio sonoro per capire come i suoni prodotti dall’uomo influenzano la fauna selvatica: è questo l’obiettivo di WildSOUND, progetto di ricerca che utilizza sensori acustici e fototrappole per monitorare il comportamento degli ungulati nelle aree boschive del Trentino e della Lombardia. Il progetto è coordinato dalla Fondazione Edmund Mach e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie. Le zone coinvolte nello studio sono la Val di Non, la Val di Peio, la Valle del Tonale e la Valfurva: territori alpini con diversi livelli di presenza umana, ideali per analizzare l’impatto dei rumori antropici sul comportamento degli animali selvatici. Traffico, attività turistiche e altri suoni artificiali possono infatti alterare le abitudini degli ungulati, inducendoli a spostarsi più spesso, aumentando il loro consumo energetico e i livelli di stress. Ma non solo: è scientificamente provato che anche le persone risentono del rumore, e che sono sempre più in cerca di silenzio e di suoni naturali. Con WildSOUND, la scienza compie un passo importante per tutelare la biodiversità alpina e promuovere una convivenza più armoniosa tra uomo e natura.

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