Giovedì 20 Marzo - 16:44

E’ una fotografia con luci ed ombre quella che emerge dal rapporto biennale sull’equilibrio di genere in Trentino, presentato dalla commissione Pari opportunità in collaborazione con l’Università. È nei settori della politica, del lavoro e dell'economia che la disparità fra uomo e donna resta più evidente anche in Trentino. Ma anche in quello della salute, con le donne che si curano meno degli uomini. La presidente della commissione Marilena Guerra ha messo in evidenza come per le donne in politica di debba fare ancora molto. Ha portato buoni frutti la doppia preferenza di genere che ha portato in consiglio provinciale ben 14 consigliere donne. Ma nei comuni dove la doppia preferenza non c’è le elette sono veramente poche. Il report è curato e illustrato da Anna Ress e Letizia Caporusso, del Centro studi Interdisciplinari di Genere dell’Università di Trento. Tra i dati salienti si evidenzia un miglioramento molto lento della rappresentanza delle donne nei luoghi decisionali. Sono solo 18 per cento le donne sindache. Per quanto riguarda l'ambito lavorativo, nel 2023 quasi il 40 % delle donne trentine occupate aveva un lavoro part-time. Nel 2023 18.000 donne trentine vivevano da sole con i propri figli. Essere lavoratrici madri è sempre più un problema. Il report biennale della Cpo si chiude anche con i dati relativi al tema della violenza di genere. Se diminuiscono gli omicidi di uomini, il femminicidio rimane un fenomeno cronico, che non tende ad arretrare. Un femminicidio all’anno in Trentino.