Sabato 16 Ottobre - 18:40

Tutte in piazza per attirare l’attenzione pubblica sulle malattie cosiddette “femminili”. Sabato pomeriggio le attiviste di Non Una di Meno hanno manifestato per il riconoscimento delle malattie femminili ignorate dalla medicina, quali ad esempio la vulvodinia, la neuropatia del pudendo, la fibromialgia, l’endometriosi e tutte le forme di dolore pelvico. Malattie ancora oggi ignorare dal sistema sanitario nazionale, relegate tra i disturbi di ordine psicomatico ma che colpiscono alte percentuali di donne in tutta Italia e che vengono diagnosticate solo dopo anni di costosissime analisi, interamente a carico della paziente. Tra le più note e diffuse l’endometriosi, patologia infiammatoria cronica e progressiva che colpisce tutti gli organi dell’area pelvica: quasi il 15% delle donne ne soffre, e il ritardo diagnostico è di più di sette anni. Tra le cause principali del ritardo diagnostico c’è una diffusa disinformazione e la storia stessa della medicina occidentale, sviluppatasi sullo studio del corpo maschile quale “standard” e per questo poco attenta alla ricerca su patologie esclusivamente femminili. Qualcosa, anche grazie al lavoro di attivisti e attiviste sensibili al tema, inizia a muoversi: nel Lazio è stata presentata la prima proposta di legge sull’endometriosi per aumentare l’informazione e la ricerca su questa patologia, e spingere lo stato a riconoscerla come patologia invalidante. La manifestazione di sabato pomeriggio è solo il primo di una serie di appuntamenti che costelleranno il cosiddetto Autunno Fuxia, una stagione di eventi dedicati all’informazione e alla sensibilizzazione su tematiche relative al femminile nelle sue varie forme. Il 21 ottobre la presentazione del Rapporto Ombra sulla violenza contro le donne con le avvocate Elena Biaggioni e Marcella Pirrone, diverse presentazioni di libri e un percorso di avvicinamento alla giornata interazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il 25 novembre.