Si stacca il ghiaccio della Marmolada. E’ una strage

Lunedì 04 Luglio - 08:30

Erano più o meno le 13.45 di domenica quando un enorme distaccamento di ghiaccio dalla calotta di Punta Rocca, a 3.200 m di quota, ha trascinato con sé tutto ciò che ha trovato lungo il versante trentino. Rocce, detriti, ghiaccio, neve e anche persone. Almeno 3 cordate di escursionisti sarebbero state travolte dall’enorme frana e valanga. Per chi stava risalendo la parete, lungo la via che dai resti del rifugio Pian dei Fiacconi sale verso Punta Penia, non c’è stato modo di mettersi in salvo. Un vero e proprio disastro della natura che è certamente il frutto di un mutamento del clima che ora diventa drammatico, al quale non si sta ponendo la giusta attenzione ma che nel frattempo prosegue inesorabilmente coinvolgendo e travolgendo tutto e tutti. La massa di detriti e ghiaccio è scesa verso valle per almeno 2 km ad una velocità che, al suo punto massimo, ha toccato i 300 km orari. Ad essere travolti sono stati tutti gli escursionisti che erano impegnati nell’ascesa 500 m più meno sotto Punta Rocca. A poche centinaia di metri, impietriti dalla scena, i turisti ed i gestori del rifugio Ghiacciaio. Poco sotto la cima, a 2.655 m seduti ai tavoli esterni, in molti hanno assistito impotenti alla tragedia con la valanga che scendeva a tutta velocità a davvero pochi passi da loro. Le richieste di soccorso partite pochi istanti dopo hanno messo in moto un’enorme macchina operativa che ha istituito un centro operativo ai piedi della Marmolada, a Canazei e che ha chiamato ad operare quasi un centinaio di uomini. In volo elicotteri da Trento, Bolzano, Treviso, Padova, Venezia, Belluno e Cortina. Al palazzetto del ghiaccio di Canazei è stata allestita una camera mortuaria di emergenza dove sono stati portati i corpi delle vittime ritrovate. Difficilissime le operazioni di riconoscimento delle salme. La maestosità dei pezzi di roccia, alcuni grandi come automobili, che hanno investito gli escursionisti hanno – in alcuni casi – letteralmente smembrato i corpi rendendoli irriconoscibili e gli oggetti che portavano con sé sono in gran parte stati spazzati via dalla violenza della frana. In ospedale sono stati portati, invece, 8 feriti ritrovati fra le macerie e dalla cima della Marmolada, dal rifugio Capanna Punta Penia è stata prelevata e portata a valle una 20ina di persone, fra escursionisti e gestori, che erano nella struttura al momento del disastro. Il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, è salito a Cavalese per seguire da vicini le operazioni di soccorso aggiornando costantemente il Primo Ministro italiano Mario Draghi.

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